La Turchia vede un potenziale nella crescita infrastrutturale ed energetica della Libia
Attualmente, la Libia è il secondo mercato di esportazione della Turchia in Africa dopo l'Egitto, con un volume di scambi bilaterali che si aggira tra i 4 e i 4,5 miliardi di dollari all'anno. Le esportazioni turche in Libia hanno raggiunto i 96 miliardi di dollari negli anni 2000, ma sono scese a 1 miliardo di dollari nel 2011.
Per rivitalizzare il volume degli scambi e la cooperazione tra le imprese del settore privato dei due Paesi, si stanno intensificando gli sforzi. Nell'ottobre 2023, il Ministro del Commercio turco Omar Polat ha espresso il suo consenso alla firma di un accordo di liberalizzazione degli scambi che eliminerebbe le imposte doganali sulle merci libiche e impedirebbe la doppia imposizione.
Il settore che attualmente beneficia maggiormente di questo impulso alle relazioni commerciali è quello delle costruzioni e dello sviluppo delle infrastrutture. Il valore dei progetti realizzati dal settore degli appalti turco in Libia ha raggiunto circa 30,8 miliardi di dollari dal 1972 al 2024.
Sono previsti diversi grandi progetti infrastrutturali, tra cui la Libyan-Turkish Company for Petrochemical Industries, che nel maggio di quest'anno ha costruito una fabbrica per la produzione di bitume e asfalto. La capacità produttiva dello stabilimento è destinata a raggiungere le 500 tonnellate al giorno e si prevede che la fabbrica sarà pronta per la produzione entro un anno.
Nell'aprile 2024, la società turca Terminal Yapi e il gruppo britannico IRG International hanno firmato un accordo con il governo libico per determinare le basi tecniche e finanziarie del progetto del nuovo aeroporto di Tripoli. Dopo la decisione finale di investimento, entrambe le società riabiliteranno e gestiranno l'aeroporto.
Inoltre, considerando che la Libia detiene le maggiori riserve petrolifere accertate dell'Africa, pari a 48 miliardi di barili, le opportunità nel settore energetico sono notevoli. Questo punto di vista è stato ripreso dal Ministro turco dell'Energia e delle Risorse Naturali, Alparslan Bayraktar, che, durante il Libya Energy and Economy Summit (LEES) tenutosi a Tripoli nel gennaio 2024, ha sottolineato la necessità di rafforzare le relazioni commerciali bilaterali nel settore energetico.
I combustibili fossili, in particolare il petrolio e il gas naturale, rappresentano il 95% dei proventi delle esportazioni e contribuiscono al 65% del PIL libico. Il Paese ha fissato l'ambizioso obiettivo di raggiungere 2 milioni di barili di produzione al giorno entro il 2026. Le imprese di costruzione turche, grazie alla loro vasta esperienza nel settore, sono ben posizionate per soddisfare la domanda del settore.
Tuttavia, il potenziale della Libia va oltre i soli combustibili fossili. A LEES 2024, il Ministro Bayraktar ha sottolineato il potenziale libico per lo sviluppo delle energie rinnovabili. La Libia è pronta a sfruttare le sue abbondanti risorse solari, puntando a generare il 22% dell'elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030, con un obiettivo di capacità di 4 GW entro il 2035. La Libia può beneficiare dell'esperienza turca in questo settore, vista la capacità totale di energia solare della Turchia, pari a 13,9 GW.
Il Libya Energy and Economy Summit (LEES) 2025, in programma a gennaio a Tripoli, servirà da piattaforma per riunire gli investitori turchi e gli stakeholder locali, mostrando progetti interessanti lungo tutta la catena del valore dell'energia.